Chi ha, o ha avuto, la fortuna di possedere un’auto d’epoca, sa quanto sia difficile la manutenzione dell’oggetto per una serie di motivi. I pezzi di ricambio sempre più introvabili, la fragilità di alcune componenti e la difficoltà nel reperire un know how adeguato, portano a chi possiede un’auto d’epoca ad avere una cura e attenzione quasi maniacali.
Sicuramente per restaurare un’auto d’epoca c’è bisogno di queste tre componenti:
- spazio
- attrezzature
- tempo libero.
La cosa senza dubbio più importante è quella di stabilire una cifra adeguata (e personale) per la spesa, imponendosi un tetto massimo. Altrimenti, se ci si fa prendere la mano, si rischia di trasformare un passatempo in qualcosa di problematico. L’esame della carrozzeria deve essere molto meticoloso e non bisogna mai soffermarsi solo esternamente, ma nell’analisi è necessario andare in fondo e controllare soprattutto le parti nascoste.
La ruggine, infatti si propaga molto lentamente anche in zone non visibili e rischia di compromettere componenti importanti dell’auto. Successivamente sarà necessario analizzare il motore che, se dichiarato funzionante, non deve avere perdite di olio o liquidi, ed in moto deve girare regolarmente. Sarà fondamentale fare un primo inventario di ciò che va sostituito, tenendo conto, come detto, che alcuni ricambi sono molto costosi o, talmente difficili da reperire, che bisogna affidarsi alle mani di un artigiano per ricreare quel pezzo. In alcuni casi è addirittura probabile che possa essere più funzionale acquistare una nuova auto piuttosto che restaurarne una.
Dopo l’acquisto la cosa più importante è organizzare il lavoro. Andranno fatte delle foto alla carrozzeria iniziale, in modo da avere sempre sotto controllo come era la vettura prima che ci si mettessero le mani. Anche durante le fasi di smontaggio è fondamentale avere sempre chiaro quello che si sta facendo. Per questo sarà importante fare foto e prendere appunti anche sui minimo bulloni smontati, in modo da avere tutto sempre sotto controllo. Nella meccanica di un’auto è importantissima anche la posizione di una singola rondella. Terminato lo smontaggio si può procedere con il restauro della carrozzeria.
Se l’auto presenta gravi danni dovuti alla ruggine, andranno cambiate le relative porzioni. Per alcune auto ci sono i lamierati già pronti, l’unica cosa da fare sarà “semplicemente” smontarli e saldare i nuovi, ma per altre le componenti marce dovranno essere ricostruite artigianalmente. A tale scopo andrà sverniciata completamente e ricostruite le zone ossidate o danneggiate con l’utilizzo di resina, con questa procedura: mischiare la resina con il catalizzatore (in proporzione del 2%) e poi applicarla nelle deformazioni o nelle parti ossidate (dopo averle carteggiate), cercando di modellarle al meglio. Da asciutta, poi, si potranno modificare le forme con la carta vetrata. Sistemate le parti metalliche della carrozzeria è necessario effettuare una ulteriore verifica in controluce per vedere se la lamiera è completamente liscia e, nel caso, pulirla con un panno. La superficie dovrà essere assolutamente liscia e perfettamente pulita per poter aderire qualsiasi prodotto.
Nelle auto d’epoca veniva solitamente utilizzato l’antirombo, per prevenire la ruggine, oggi è preferibile utilizzare un prodotto plastico isolante chiamato primer. E proprio il primer andrà applicato come se fosse una vernice, in una attività veramente molto delicata, senza abusare del prodotto perché potrebbe determinare l’indebolimento dello strato superiore della vernice. Dopo il primer si può procedere con la verniciatura, almeno due o tre mani, se necessario facendosi aiutare da un esperto, per evitare di fare danni irreparabili.
A questo punto il lavoro sarà quasi al termine. Se la vernice asciugandosi è rimasta opaca è possibile lucidarla. Si può usare una lucidatrice professionale, ma se lucidata a mano con la pasta abrasiva, si potrà fare un lavoro migliore ed ottenere un risultato molto più preciso e delicato anche se più faticoso. Per concludere con il montaggio, andranno utilizzati gli appunti e le foto scattate all’inizio del lavoro per rimettere insieme tutti i pezzi.