Il mondo delle auto e delle moto storiche in Italia da sempre ha rappresentato un settore di grande interesse per i collezionisti e gli appassionati di ogni età. Nel corso degli ultimi 20 anni il numero degli iscritti ai vari Club ed Associazioni di veicoli d’epoca ha avuto un costante aumento dato da un fascino che questo mondo ha sempre portato con se.
Negli ultimi due anni c’è stato però un drastico cambiamento di tendenza dato da diversi fattori, primo fra tutti però l’approvazione della Legge di Stabilità del 2015 che ha messo in crisi l’intera struttura legata al mondo dei veicoli storici, dagli appassionati ai collezionisti passando per i migliaia di artigiani, tappezzieri e battilamiera che da sempre rappresentano un aspetto fondamentale per il mantenimento, la scoperta e la conservazione della nostra storia.
La Legge di Stabilità 2015 ha modificato drasticamente l’ articolo 63 della Legge 342/2000.
In dettaglio:
- Sono esentati dal pagamento delle tasse automobilistiche i veicoli ed i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, a decorrere dall’anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione. Salvo prova contraria, i veicoli di cui al primo periodo si considerano costruiti nell’anno di prima immatricolazione in Italia o in altro Stato. A tal fine viene predisposto, per gli autoveicoli dall’Automobilclub Storico Italiano (ASI), per i motoveicoli anche dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI), un apposito elenco indicante i periodi di produzione dei veicoli.
- L’esenzione di cui al comma 1 è altresì estesa agli autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico per i quali il termine è ridotto a venti anni. Si considerano veicoli di particolare interesse storico e collezionistico:
- i veicoli costruiti specificamente per le competizioni;
- i veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre;
- i veicoli i quali, pur non appartenendo alle categorie di cui alle lettere a)e b), rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume.
- I veicoli indicati al comma 2 sono individuati, con propria determinazione, dall’ASI e, per i motoveicoli, anche dalla FMI. Tale determinazione è aggiornata annualmente.
- I veicoli di cui ai commi 1 e 2 sono assoggettati, in caso di utilizzazione sulla pubblica strada, ad una tassa di circolazione forfettaria annua di lire 50.000 per gli autoveicoli e di lire 20.000 per i motoveicoli. Per la liquidazione, la riscossione e l’accertamento della predetta tassa, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni che disciplinano la tassa automobilistica, di cui al testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 1953, n. 39, e successive modificazioni. Per i predetti veicoli l’imposta provinciale di trascrizione è fissata in lire 100.000 per gli autoveicoli ed in lire 50.000 per i motoveicoli.
Queste poche righe hanno avuto un impatto devastante nel mondo delle auto e moto d’epoca in quanto si passa dai 20 ai 30 anni per poter usufruire di sgravi fiscali.
Prima di questa pesante modifica, gli sgravi fiscali avevano stimolato molti appassionati a coronare il loro sogno di acquistare un auto d’epoca anche perché i prezzi dei veicoli costruiti in questi due decenni risultavano più accessibili e invogliavano a coltivare la propria passione. Quindi tutti i veicoli che sono stati prodotti tra i 20 e i 30 anni, con decorrenza 1 gennaio 2015, saranno costretti a corrispondere le tasse automobilistiche previste dalla legge. Rimarrà solo la categoria dei veicoli di interesse storico e collezionistico per quanto concerne la loro circolazione, ai sensi dell’art. 60 C.d.S, e regolamento C.d.S.
Fortunatamente, almeno per quanto riguarda le polizze assicurative, la norma non indica niente, conseguentemente tutto dovrebbe rimanere invariato e si farà riferimento alla Carta Regionali dei Servizi (CRS).
Per tutte le Regioni, sia che abbiano uno Statuto Speciale che uno Statuto Ordinario, deve essere controllato singolarmente che non abbiano eseguito alcuna modifica in merito.
Secondo me questa modifica ha davvero colpito duramente il mondo delle auto e moto d’epoca, ha tolto a molte persone la possibilità di affacciarsi ad una realtà affascinante, ricca di storia e di storie, un mondo di appassionati che dedica la maggior parte del proprio tempo a rendere unico il “proprio” sogno su due o quattro ruote.
Per non parlare di chi si è trovato proprietario di un veicolo compreso in questo nuovo “gruppo”. La perdita dei benefici fiscali previsti può aver portato anche a rinunciare ad investire dei soldi che contrariamente sarebbero serviti per migliorare il proprio gioiello, o addirittura a vendere la propria auto per le troppe spese a cui si sono dovuti adeguare.
Nessuno poi si è minimamente preoccupato di tutte quelle categorie che girano intorno alle auto e moto, come artigiani, tappezzieri e battilamiera, che, grazie a queste modifiche dell’art. 63 della Legge 342/2000, hanno subito perdite ingenti e non recuperabili, considerato che è stata tolta una bella fetta di mercato.
Cosa ne pensate di queste modifiche dovute alla Legge di stabilità 2015?
Esiste un rovescio della medaglia a cui io probabilmente non ho pensato?