Le 10 più belle auto storiche di sempre
Quando mi capita di partecipare ad un raduno di auto d’epoca, i miei occhi sono inebriati dalle linee accattivanti di questi veicoli, dal loro design, dalla loro storia nel mondo automobilistico e dalle loro performance. Ad un secondo sguardo poi il mio gusto personale si fa avanti, indicandomi quei modelli che più mi incuriosiscono, che mi affascinano, che mi fanno sognare ad occhi aperti. A volte sono anche motivo di discussione tra gli appassionati del settore che si trovano a fare paragoni e confronti per “designare” la loro auto preferita.
Ci sono dei modelli di auto d’epoca però che mettono d’accordo tutti.
The Telegraph in uno suo articolo ha stilato la classifica delle 100 auto più belle della storia, auto che ogni collezionista o appassionato vorrebbe possedere nel proprio garage. I brand che troviamo sono Ferrari, Bugatti, Jaguar, Mercedes-Benz, Lamborghini, Lotus, Alfa Romeo e anche Citroen, i quali possono vantare una o più delle loro vetture in questa prestigiosa classifica.
Tutti d’accordo nell’aver conferito il primo posto della classifica delle auto più belle alla Jaguar E-type che Enzo Ferrari definì di “L’auto più bella che sia mai stata costruita“. Disegnata dal “mago dell’aerodinamica” Malcolm Sayer, la sua linea è affusolata, sinuosa e seducente, impossibile non restarne affascinati. Venne prodotta dalla Jaguar dal 1961 al 1975. Fu una vettura rivoluzionaria, raggiungeva una notevole velocità massima dichiarata: 150 miglia all’ora, pari a 240 km/h. Al debutto, la nuova Jaguar era disponibile in due varianti di carrozzeria, convertibile (detta OTS – Open Two Seater) e coupè (detta FHC – Fixed Head Coupe).
La medaglia d’argento è stata assegnata alla Citroen DS, protagonista del Salone di Parigi dell’ottobre 1955, alla fine del quale contò 80.000 prenotazioni di questa auto considerata all’ avanguardia rispetto alle rivali dell’epoca. Una vettura il cui concetto era il “dolce viaggiare” che rivoluzionò la visione dell’auto in Europa.
Terza posizione per la, un’autovettura sportiva di lusso. Presentata al salone dell’automobile di Londra come prototipo sperimentale, il nuovo modello della casa inglese riscosse così tanti consensi dalla critica che il patron di Jaguar, Williams Lyons, decise di produrla per il grande pubblico. Questa auto ha scritto la storia partecipando a competizioni internazionali come la 24 Ore di Le Mans, La Targa Florio, La Mille Miglia e La NASCAR.
Prima posizione fuori dal podio è stata assegnata alla Ferrari Dino 206/246 GT. Questa vettura è stata dedicata al figlio di Enzo Ferrari, morto a soli 24 anni a causa della distrofia muscolare. Firmata da Pininfarina, molto amata dai collezionisti è stata prodotta in poco più di 150 esemplari, è leggerissima e monta quattro freni a disco. Questa auto è stata una pietra miliare per gli sviluppi successivi di tutta la produzione Ferrari.
Al quinto posto troviamo la Lamborghini Miura. Questa auto è tra i modelli più affascinanti e ben riusciti della casa madre che, con il suo motore V12 centrale e il corpo affascinante, disegnata da Marcello Gandini per Bertone, ridefinì il concetto di auto sportiva. Ancora oggi risulta essere uno dei modelli più desiderati dagli appassionati e dai collezionisti di auto d’epoca specialmente per gli amanti della Lamborghini.
Sesta, settima e ottava posizione sono degnamente occupate da tre Aston Martin con i modelli : DB4/5/6, DB4 GT Zagato e DB9. Questa casa automobilistica britannica, non di grandi dimensioni, fu un’azienda d’elite nel mondo delle automobili sportive di prestigio.
Nona posizione assegnata della Lotus Esprit, un classico intramontabile in grado di esaltare generazioni di fan grazie alla sua linea e alle sue performance fuori dal tempo. E’ un auto sportiva, compatta e agile, che ha dominato la scena per 35 anni. Il suo successo è dovuto anche alla matita di Giorgetto Giugiaro che ne ha curato il design.
La Ferrari 250 GTO conquista il decimo posto. Questa vettura è l’auto più costosa al mondo, è considerata sia un’automobile stradale sia una da corsa. Fu realizzata a Maranello tra il 1962 e il 1964 in soli 39 esemplari, e venne progettata per gareggiare nella 24 ore di Le Mans e nelle competizioni di Gran Turismo. Di recente è stato venduto un esemplare ad un’asta all’incredibile e sconcertante prezzo di 38 milioni e 115 mila dollari che, stando al cambio attuale, corrispondono a circa 28 milioni e mezzo di euro.
In questo post sono state mostrate quelle che per me rappresentano le auto più belle di sempre, le tue invece quali sono ?
Legge di Stabilità 2015, un duro colpo ai veicoli storici
Il mondo delle auto e delle moto storiche in Italia da sempre ha rappresentato un settore di grande interesse per i collezionisti e gli appassionati di ogni età. Nel corso degli ultimi 20 anni il numero degli iscritti ai vari Club ed Associazioni di veicoli d’epoca ha avuto un costante aumento dato da un fascino che questo mondo ha sempre portato con se.
Negli ultimi due anni c’è stato però un drastico cambiamento di tendenza dato da diversi fattori, primo fra tutti però l’approvazione della Legge di Stabilità del 2015 che ha messo in crisi l’intera struttura legata al mondo dei veicoli storici, dagli appassionati ai collezionisti passando per i migliaia di artigiani, tappezzieri e battilamiera che da sempre rappresentano un aspetto fondamentale per il mantenimento, la scoperta e la conservazione della nostra storia.
La Legge di Stabilità 2015 ha modificato drasticamente l’ articolo 63 della Legge 342/2000.
In dettaglio:
- Sono esentati dal pagamento delle tasse automobilistiche i veicoli ed i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, a decorrere dall’anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione. Salvo prova contraria, i veicoli di cui al primo periodo si considerano costruiti nell’anno di prima immatricolazione in Italia o in altro Stato. A tal fine viene predisposto, per gli autoveicoli dall’Automobilclub Storico Italiano (ASI), per i motoveicoli anche dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI), un apposito elenco indicante i periodi di produzione dei veicoli.
- L’esenzione di cui al comma 1 è altresì estesa agli autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico per i quali il termine è ridotto a venti anni. Si considerano veicoli di particolare interesse storico e collezionistico:
- i veicoli costruiti specificamente per le competizioni;
- i veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre;
- i veicoli i quali, pur non appartenendo alle categorie di cui alle lettere a)e b), rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume.
- I veicoli indicati al comma 2 sono individuati, con propria determinazione, dall’ASI e, per i motoveicoli, anche dalla FMI. Tale determinazione è aggiornata annualmente.
- I veicoli di cui ai commi 1 e 2 sono assoggettati, in caso di utilizzazione sulla pubblica strada, ad una tassa di circolazione forfettaria annua di lire 50.000 per gli autoveicoli e di lire 20.000 per i motoveicoli. Per la liquidazione, la riscossione e l’accertamento della predetta tassa, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni che disciplinano la tassa automobilistica, di cui al testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 1953, n. 39, e successive modificazioni. Per i predetti veicoli l’imposta provinciale di trascrizione è fissata in lire 100.000 per gli autoveicoli ed in lire 50.000 per i motoveicoli.
Queste poche righe hanno avuto un impatto devastante nel mondo delle auto e moto d’epoca in quanto si passa dai 20 ai 30 anni per poter usufruire di sgravi fiscali.
Prima di questa pesante modifica, gli sgravi fiscali avevano stimolato molti appassionati a coronare il loro sogno di acquistare un auto d’epoca anche perché i prezzi dei veicoli costruiti in questi due decenni risultavano più accessibili e invogliavano a coltivare la propria passione. Quindi tutti i veicoli che sono stati prodotti tra i 20 e i 30 anni, con decorrenza 1 gennaio 2015, saranno costretti a corrispondere le tasse automobilistiche previste dalla legge. Rimarrà solo la categoria dei veicoli di interesse storico e collezionistico per quanto concerne la loro circolazione, ai sensi dell’art. 60 C.d.S, e regolamento C.d.S.
Fortunatamente, almeno per quanto riguarda le polizze assicurative, la norma non indica niente, conseguentemente tutto dovrebbe rimanere invariato e si farà riferimento alla Carta Regionali dei Servizi (CRS).
Per tutte le Regioni, sia che abbiano uno Statuto Speciale che uno Statuto Ordinario, deve essere controllato singolarmente che non abbiano eseguito alcuna modifica in merito.
Secondo me questa modifica ha davvero colpito duramente il mondo delle auto e moto d’epoca, ha tolto a molte persone la possibilità di affacciarsi ad una realtà affascinante, ricca di storia e di storie, un mondo di appassionati che dedica la maggior parte del proprio tempo a rendere unico il “proprio” sogno su due o quattro ruote.
Per non parlare di chi si è trovato proprietario di un veicolo compreso in questo nuovo “gruppo”. La perdita dei benefici fiscali previsti può aver portato anche a rinunciare ad investire dei soldi che contrariamente sarebbero serviti per migliorare il proprio gioiello, o addirittura a vendere la propria auto per le troppe spese a cui si sono dovuti adeguare.
Nessuno poi si è minimamente preoccupato di tutte quelle categorie che girano intorno alle auto e moto, come artigiani, tappezzieri e battilamiera, che, grazie a queste modifiche dell’art. 63 della Legge 342/2000, hanno subito perdite ingenti e non recuperabili, considerato che è stata tolta una bella fetta di mercato.
Cosa ne pensate di queste modifiche dovute alla Legge di stabilità 2015?
Esiste un rovescio della medaglia a cui io probabilmente non ho pensato?
la nostra associazione
Negli ultimi anni è aumentato notevolmente l’interesse per i veicoli d’epoca.
Oltre al fascino, carattere ed eleganza che accompagnano questi veicoli da sempre, auto e moto storici hanno aumentato il loro numero grazie anche al fatto che il mercato delle immatricolazioni ha subito un notevole calo negli ultimi 10-15 anni; per questo motivo il numero dei veicoli con più di 20 anni che circolano ogni giorno sulle nostre strade sono sempre di più. E’ stato stimato che ci sono più di 44 milioni di vetture, almeno 1 veicolo su dieci è in questa fascia.
La nostra associazione
L’ associazione Topolino Club Firenze nasce il 21 febbraio 1989, quando una immensa passione per il mondo delle auto e moto d’epoca ha fatto sì che 8 appassionati creassero questo gruppo. E’ stata la voglia di
- condividere
- divulgare
- coinvolgere persone
facendo meglio conoscere questa realtà, che ha dato vita alla nostra associazione.
Abbiamo scelto di chiamarci Topolino Club perché questa stupenda ed inconfondibile auto, ebbe un enorme successo divenendo un simbolo dell’Italia di fine anni ’30. Le sue linee, la sua storia, la sua filosofia ci ha conquistato, il suo enorme valore storico e culturale ci hanno ispirato. Il nostro obiettivo è quello di far rivivere il mito dell’auto d’epoca, cercando di far rispolverare tutte quelle auto nascoste nei vari garage o rimesse e creare un gruppo di aggregazione dove i rapporti interpersonali e la passione sono alla base.
I nostri oltre mille iscritti hanno decisamente abbracciato i principi della nostra associazione, si sono fatti coinvolgere nelle nostre iniziative, sono venuti da noi per farsi supportare e consigliare. Condividendo questa passione hanno deciso di far parte di un gruppo affiatato che ama il mondo dei veicoli d’epoca.
I nostri eventi
Grazie al grande impegno degli organizzatori, il nostro Club ha partecipato a moltissimi eventi sia a livello locale che nazionale: dai raduni turistici a quelli culturali, ma soprattutto ha dato grande importanza ai raduni a scopo benefico. Questo tipo di manifestazioni sono quelle a cui teniamo di più proprio per riuscire a portare l’attenzione delle persone su problematiche di un certo peso oppure per cercare di raccogliere fondi per donare una speranza a qualcuno.
Uno dei grandi eventi di cui andiamo particolarmente fieri è la manifestazione La Toscana e le sue Genti, che si tiene ogni anno il primo week end di settembre e che mette in mostra i veicoli ASI Targa ORO. La sfilata si svolge tra i borghi più incantevoli della Toscana, rendendo questo evento davvero affascinante. Il connubio che si crea tra il paesaggio inconfondibile delle campagne Toscane con le sue colline ed i suoi colori decisi e le linee uniche delle auto d’epoca che si muovono su queste strade, crea in me sensazioni uniche difficili da descrivere se non si sono mai vissute.
I nostri traguardi
Un grande traguardo per la nostra associazione è stato quello di diventare nel 2005 un club federato ASI che ci autorizza ad iscrivere le auto e le moto storiche direttamente nel suo registro. Questo riconoscimento ha dato al nostro club ulteriore prestigio confermando la serietà del lavoro svolto dai nostri dirigenti. Il Commissario Tecnico interno si occuperà di iscrivere le auto e le moto storiche nell’apposito registro ASI. Questa “targa”, che viene assegnata solo ed esclusivamente a determinati veicoli che rispondono a specifici criteri di selezione, consente di poter circolare liberamente nei vari comuni toscani ed italiani. Inoltre abbiamo organizzato sedute per l’ottenimento della Targa Oro ASI così da certificare il valore storico-economico dei veicoli. I veicoli che vengono iscritti all’ASI possono usufruire di benefici fiscali e facilitazioni per la circolazione, inoltre molte compagnie assicurative fanno polizze ad hoc per questi veicoli con un bel risparmio.
I nostri obiettivi
Un obbiettivo ambizioso per il nostro club, è quello di avvicinare ancora più giovani a questo mondo affascinante e coinvolgente. L’originalità delle auto, lo stile inconfondibile delle linee di altri tempi, la voglia di distinguersi da una massa, fa sì che i veicoli d’epoca trovino un giusto collocamento nei gusti dei giovani. Inoltre può essere anche un ottimo modo per investire, se non addirittura come opportunità di lavoro. Infatti la vendita di auto d’epoca è un’opportunità per chi vuol fare di una passione un lavoro, ad esempio come rivenditore di ricambi originali o organizzatore di eventi, mostre-scambio, fiere oppure come carrozzieri, battilamiera, tappezzieri, meccanici o elettrauto. Tutti mestieri e lavori che girano intorno a questo incredibile mondo e che consentono di unire una passione personale ad una possibilità di lavoro.
Perchè iscriversi al Topolino Club Firenze
Far parte di questo mondo, vivere questa mia passione, mi porta a fare tante nuove esperienze, nuove amicizie, mi trovo a parlare la “stessa lingua” con tanti altri appassionati come me. Questo club mi ha accolto e consigliato, supportato nelle scelte dandomi tutti i consigli e le indicazioni che mi servivano. Le sue svariate iniziative, la partecipazione a molti eventi sia culturali che benefici, mi fanno vivere in pieno la mia passione consentendomi anche di aumentare le mie conoscenze sotto molti punti di vista. Lo spirito di aggregazione, la voglia di fare, la partecipazione e la condivisione sono stati gli aspetti che hanno distinto questo club nei suoi 30 anni di vita e che mi hanno fatto scegliere di far parte di questo gruppo.
Cosa vorreste ancora di più dal vostro club? I vostri consigli saranno preziosissimi per cercare di migliorarci sempre di più per rispondere alle esigenze di tutti.
Tecniche di restauro – la verniciatura
Tecniche di restauro – verniciatura
La maggior parte dei veicoli d’epoca ha vissuto nel periodo in cui la tecnologia delle vernici per automobili è mutata da Monocomponente, come ad esempio Nitro o Sintetiche, a Bicomponente, come Acriliche o Poliuretaniche.
Per tale ragione quindi un’auto storica può essere stata verniciata più volte con vernici differenti. Data la sconosciuta natura delle vernici utilizzate in primo impianto e nelle varie riparazioni che l’auto ha subito nella sua vita, si consiglia la rimozione fino al raggiungimento del metallo con sabbiatura, carteggiatura, sverniciatura chimica (sverniciatori o bagni in acido), o sverniciatura termica.
A contatto con l’aria (acqua e ossigeno), i metalli iniziano il processo di ossidazione, quindi si consiglia di trattare immediatamente dopo la loro sverniciatura, facendo attenzione ad utilizzare guanti protettivi per la loro manipolazione.
Se la sverniciatura è eseguita a stadi (un supporto alla volta), si consiglia di trattare immediatamente con il processo di primerizzazione, per assicurare la protezione dalla corrosione. Si consigliano le operazioni di lattoneria dopo la primerizzazione per evitare che il metallo si ossidi restando a contatto con l’aria.
Dopo le operazioni di lattoneria è consigliato primerizzare immediatamente dove emerso il metallo. I trattamenti citati consentono di creare un film di vernice con ottima resistenza alla corrosione, prestazioni meccaniche e definizioni estetiche di qualità.
7 regole d’oro
Ogni restauro legato alla fase di verniciatura di un veicolo storico si basa su sette pilastri fondamentali che di seguito vado ad elencare:
- Rimuovere completamente le vecchie verniciature fino al raggiungimento del metallo.
- Rimuovere accuratamente qualsiasi traccia di ossidazione e corrosione.
- Eseguire le operazioni di lattoneria dopo la sverniciatura e primerizzazione.
- Nelle fasi di lattoneria non utilizzare gli stessi attrezzi (smerigliatrici, martelli, tasselli,…) per alluminio e ferro. Importante non utilizzare spazzole di materiale ferroso su parti di alluminio.
- Utilizzare sempre guanti protettivi in tutte le fasi operative
- Primerizzare immediatamente le zone dove emerso il metallo, dopo sverniciatura e latttoneria. (Esposizione Aria = Umidità = Ossidazione)
- Non utilizzare stucchi poliestere a spruzzo.
Fasi operative
Il processo di restauro legato al ripristino della verniciatura di un’auto o moto d’epoca può essere schematizzato in 10 punti ben precisi:
- Valutazione del colore
Se la vettura da restaurare ha supporti con vernice originale oppure ha subito riverniciature con prodotti nitro, è possibile eseguire una valutazione del colore originale attraverso lettura spettrofotometrica
- Sverniciatura
È possibile eseguire la sverniciatura con diverse metodologie:
- Trattamento chimico ad immersione in acidi
- Trattamento termico o pirolitico (forni ad alte temperature)
- Sabbiatura
- Carteggiatura
- Decappaggio
- Primerizzazione
- Lattoneria
operazioni di sostituzione, raddrizzatura e riparazione delle zone ammaccate o che presentavano corrosione del metallo
- Preparazione e stuccatura
- Applicazione primer e fondo riempitivo
- Allineamento e carteggiatura fondo riempitivo
- Applicazione primer e fondo isolante
Dopo aver sgrassato si consiglia di applicare una mano leggera di Primer dove riemerso il metallo
- Preparazione alla verniciatura
Per una più accurata definizione estetica, e per mettere in luce eventuali difettosità, si consiglia di applicare due mani di smalto lucido diretto dello stesso colore finale; se il colore finale è doppio strato, utilizzare una tinta di tonalità simile.
- Verniciatura
Prima di procedere con la verniciatura eseguire le operazioni di sgrassaggio, quindi procedere con le usuali procedure di applicazione dello smalto:
1. Finiture lucido diretto
2. Finiture doppio e triplo strato:
Revisione periodica veicoli d’epoca
Possedere un’auto o una moto d’epoca rappresenta molto di più che avere semplicemente un veicolo storico da mostrare ai vari raduni.
L’auto d’epoca è una filosofia, uno stile di vita e bisogna costantemente prendersene cura, con un’attenzione particolare e molto più minuziosa rispetto alle automobili moderne.
Basti pensare ad un meccanismo da aggiustare o a un pezzo da sostituire che, in alcuni casi, oggi è introvabile. In quel caso il proprietario si deve armare di pazienza e andare a cercare un artigiano che sappia riprodurre quel determinato pezzo in modalità praticamente identiche all’originale. E, oltre a questo, bisogna affidarsi ad un bravo meccanico che sappia dove mettere le mani, cosa non così scontata. In Italia la rappresentanza di possessori di auto d’epoca – che periodicamente colorano ed invadono le nostre strade – è molto numerosa.
Persone che, quotidianamente, cercano di iscrivere le proprie auto al registro dell’auto d’epoca. L’iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) è fondamentale per godere di alcune agevolazioni come l’esenzione del pagamento del bollo o l’assicurazione in forma molto ridotta. La procedura è abbastanza semplice ma ricca di sfumature e cavilli abbastanza fuorvianti. Oltre a queste sfumature, le auto d’epoca hanno comunque bisogno di una revisione periodica. I veicoli d’epoca, sono infatti veicoli iscritti in apposito elenco presso il centro storico del dipartimento dei trasporti terrestri ma radiati dal panorama dei veicoli regolarmente iscritti al P.R.A. perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici o privati; questo per salvaguardarne le caratteristiche tecniche originarie della casa costruttrice e non doverle adeguare nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti, alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione.
Possono, quindi, circolare solo in precise manifestazioni o raduni e solo con permessi speciali rilasciati dal dipartimento trasporti terrestri. Ad ogni modo si parla di veicoli d’epoca per veicoli con almeno 30 anni di vita. In questo caso ci sono due considerazioni da fare in base alla loro vita.
Infatti tutti i veicoli immatricolati a partire dall’1 gennaio 1960, possono essere revisionati presso un qualsiasi centro revisione privato. Se invece sono immatricolati prima dell’1 gennaio 1960, sono revisionabili solo ed esclusivamente dagli uffici competenti della motorizzazione civile.
E il Ministro dei Trasporti (al tempo Altero Matteoli), ha così precisato l’interpretazione della normativa in vigore, nei seguenti termini: “I veicoli di interesse storico e collezionistico sono quelli iscritti in uno dei registri di cui all’art. 60 del Codice della strada. Ne consegue che è possibile avere due veicoli identici, con lo stesso anno di costruzione, dei quali uno è di interesse storico e l’altro no: semplicemente perché il secondo non è iscritto in uno dei suddetti registri”. Ancora: “Ciò premesso, si conferma che la revisione dei veicoli di interesse storico e collezionistico, costruiti in data a antecedente al 1° gennaio 1960, debbono effettuare la revisione presso gli Uffici Motorizzazione Civile, in quanto sono previste deroghe alle ordinarie modalità di effettuazione delle prove strumentali. Nulla osta, invece, alla revisione di un veicolo ante 1960, non classificato di interesse storico collezionistico, presso un centro privato di revisioni (ex art. 80 Codice della strada)”.
tecniche di restauro
Chi ha, o ha avuto, la fortuna di possedere un’auto d’epoca, sa quanto sia difficile la manutenzione dell’oggetto per una serie di motivi. I pezzi di ricambio sempre più introvabili, la fragilità di alcune componenti e la difficoltà nel reperire un know how adeguato, portano a chi possiede un’auto d’epoca ad avere una cura e attenzione quasi maniacali.
Sicuramente per restaurare un’auto d’epoca c’è bisogno di queste tre componenti:
- spazio
- attrezzature
- tempo libero.
La cosa senza dubbio più importante è quella di stabilire una cifra adeguata (e personale) per la spesa, imponendosi un tetto massimo. Altrimenti, se ci si fa prendere la mano, si rischia di trasformare un passatempo in qualcosa di problematico. L’esame della carrozzeria deve essere molto meticoloso e non bisogna mai soffermarsi solo esternamente, ma nell’analisi è necessario andare in fondo e controllare soprattutto le parti nascoste.
La ruggine, infatti si propaga molto lentamente anche in zone non visibili e rischia di compromettere componenti importanti dell’auto. Successivamente sarà necessario analizzare il motore che, se dichiarato funzionante, non deve avere perdite di olio o liquidi, ed in moto deve girare regolarmente. Sarà fondamentale fare un primo inventario di ciò che va sostituito, tenendo conto, come detto, che alcuni ricambi sono molto costosi o, talmente difficili da reperire, che bisogna affidarsi alle mani di un artigiano per ricreare quel pezzo. In alcuni casi è addirittura probabile che possa essere più funzionale acquistare una nuova auto piuttosto che restaurarne una.
Dopo l’acquisto la cosa più importante è organizzare il lavoro. Andranno fatte delle foto alla carrozzeria iniziale, in modo da avere sempre sotto controllo come era la vettura prima che ci si mettessero le mani. Anche durante le fasi di smontaggio è fondamentale avere sempre chiaro quello che si sta facendo. Per questo sarà importante fare foto e prendere appunti anche sui minimo bulloni smontati, in modo da avere tutto sempre sotto controllo. Nella meccanica di un’auto è importantissima anche la posizione di una singola rondella. Terminato lo smontaggio si può procedere con il restauro della carrozzeria.
Se l’auto presenta gravi danni dovuti alla ruggine, andranno cambiate le relative porzioni. Per alcune auto ci sono i lamierati già pronti, l’unica cosa da fare sarà “semplicemente” smontarli e saldare i nuovi, ma per altre le componenti marce dovranno essere ricostruite artigianalmente. A tale scopo andrà sverniciata completamente e ricostruite le zone ossidate o danneggiate con l’utilizzo di resina, con questa procedura: mischiare la resina con il catalizzatore (in proporzione del 2%) e poi applicarla nelle deformazioni o nelle parti ossidate (dopo averle carteggiate), cercando di modellarle al meglio. Da asciutta, poi, si potranno modificare le forme con la carta vetrata. Sistemate le parti metalliche della carrozzeria è necessario effettuare una ulteriore verifica in controluce per vedere se la lamiera è completamente liscia e, nel caso, pulirla con un panno. La superficie dovrà essere assolutamente liscia e perfettamente pulita per poter aderire qualsiasi prodotto.
Nelle auto d’epoca veniva solitamente utilizzato l’antirombo, per prevenire la ruggine, oggi è preferibile utilizzare un prodotto plastico isolante chiamato primer. E proprio il primer andrà applicato come se fosse una vernice, in una attività veramente molto delicata, senza abusare del prodotto perché potrebbe determinare l’indebolimento dello strato superiore della vernice. Dopo il primer si può procedere con la verniciatura, almeno due o tre mani, se necessario facendosi aiutare da un esperto, per evitare di fare danni irreparabili.
A questo punto il lavoro sarà quasi al termine. Se la vernice asciugandosi è rimasta opaca è possibile lucidarla. Si può usare una lucidatrice professionale, ma se lucidata a mano con la pasta abrasiva, si potrà fare un lavoro migliore ed ottenere un risultato molto più preciso e delicato anche se più faticoso. Per concludere con il montaggio, andranno utilizzati gli appunti e le foto scattate all’inizio del lavoro per rimettere insieme tutti i pezzi.
moto d’epoca
La collezione di moto d’epoca è, come tutte le attività di collezionismo, una vera e propria filosofia.
Sicuramente, quando si parla però di veicoli, l’attenzione, la cura ed il tempo da dedicare sono molto maggiori e richiedono un impegno ed una volontà difficilmente riscontrabili in altre passioni di questo tipo. La collezione delle moto d’epoca è un fenomeno che sta conoscendo una crescita esponenziale. Se si pensa che le richieste di iscrizione al Registro Storico si attestano intorno alle 13 mila l’anno, per un totale di circa 800 mila moto d’epoca registrate in Italia, questo fa capire il livello del movimento. Questo fenomeno è senza dubbio agevolato dal fatto che, per il Registro, bastano appena venti anni di vita per dichiarare una moto come veicolo d’epoca, ed è forse per questo che i numeri sono così alti. Il collezionismo si rivolge in buona parte alle moto da competizione e anche i musei della motocicletta. Le moto d’epoca hanno grande successo perchè suscitano il ricordo di tempi lontani, spesso fanno ricongiungere idealmente con la gioventù dei possessori, attraggono e appassionano intenditori e neofiti.
Cosa importante per i possessori di moto d’epoca è la possibilità di incontrarsi, periodicamente, in raduni in Italia e all’estero, utili per ottenere pezzi di ricambio, acquistare o vendere altre moto, e confrontarsi sui vari mezzi a disposizione. Ovviamente il raduno è anche una sorta di fiera delle vanità, dove il centauro mette in mostra il proprio gioiello frutto di lavoro di mesi e mesi e fatica per reperire i pezzi originali.
Buona parte dei raduni di moto d’epoca interessano esemplari da competizione. In autodromi o su vie cittadine attrezzate per l’occasione con sistemi di protezione, le vecchie 125, 250, 350 e 500 sfrecciano moto guidate da vecchi campioni del motociclismo. Così può capitare di incontrare, in uno dei tanti raduni, Giacomo Agostini anche lui proprietario di moto d’epoca. Assistere a queste corse sulle strade cittadine è come tornare indietro di cinquant’anni e più. Anche perché la Federazione Motociclistica Italiana detta regole severe molto vicine a leggi di tempi ormai passati. Nel rispetto poi di una coerenza storica, in pista sono vietati gli assetti con manubrio rialzato: l’altezza da terra del manubrio, misurata all’estremità delle manopole, non deve superare in altezza il trapezio superiore della forcella.
Per ragioni di sicurezza tutti i motocicli partecipanti a gare hanno l’obbligo di inserire nei serbatoi del carburante spugna tipo Explosafe Foam o altro adeguato. Per i motori con raffreddamento a liquido, è consentito soltanto l’uso di acqua. Ma non tutti sono così favorevoli e vedono di buon occhio le moto d’epoca. Tanto che capita che il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, membro del partito socialista ed in carica dal 2014, ha adottato una linea dura contro le moto d’epoca. La battaglia, 12iniziata nel 2015, ha l’obiettivo di ridurre le emissioni delle moto – non in regola con gli standard attuali – e, di conseguenza, diminuire l’inquinamento in città. Il provvedimento si è inasprito a partire dall’1 luglio scorso quando, da quella data, i veicoli a due ruote immatricolati prima dell’1 giugno 1999 non possono più circolare nell’area metropolitana.
Chi non rispetterà la regola, vigente nei giorni feriali dalle 8 alle 20, andrà incontro a una multa di 35 euro. Ma Parigi è stata solo la capostipite di questo provvedimento che, a ruota, ha avuto diversi proseliti in tutta Europa: a Genova, ad esempio, le Vespe d’epoca non possono assolutamente circolare nel centro storico, mentre a Londra, il neoeletto sindaco Khan sta pensando ad una tassa di ingresso in centro per i mezzi d’epoca a due e quattro ruote, con le cifre che dovrebbero aggirarsi – ma queste sono solo voci di corridoio – sulle 12,5 sterline per ogni passaggio. Queste non sono ovviamente buone notizie per gli amanti delle moto d’epoca che, oltre a spendere tempo e denaro per la ricerca di tutti i pezzi di ricambio, dovranno spendere anche per circolare e avranno una forte limitazione ai luoghi ai quali poter accedere.
10 e 11 Giugno 2017 – Raduno Casciana Terme (PI)
Il raduno di Casciana Terme si è articolato in due giorni: sabato 10 e domenica 11 giugno 2017. Per il gruppo di soci del Topolino Club Firenze, le Terme hanno rappresentato un punto di notevole richiamo, ma anche la visita ad illustri cantine e il pranzo al ristorante le Rocche hanno costituito un vitale momento di socializzazione.
28 maggio 2017 – Raduno Montespertoli (FI)
L’undicesimo raduno il 28 maggio 2017 – Bacco e motori – ha trovato una giornata meravigliosa, in una cornice di verde, transitata sia dal Castello Guicciardini di Poppiano, sia nel ristorante di Villa Castiglioni. Quasi cento auto d’epoca, ma non solo: anche trattori e trebbiatrici hanno fatto da sfondo ai protagonisti.